Victoria Nuland

Victoria Nuland è un personaggio pressoché sconosciuto, ma è il principale artefice della politica estera americana da circa 35 anni. Sono cambiati vari presidenti, ma lei c’è sempre stata, tranne durante l’amministrazione di Donald Trump. Lei è la persona designata dal Deep State per attuare le strategie geopolitiche degli Stati Uniti.

Nella recente riunione del G7 ha fatto la sua comparsa anche Victoria Nuland, in una delle sue ultime missioni, visto che ha dato le dimissioni.

Al G7, la Nuland ha espresso grande apprezzamento per l’operato del governo Meloni sia per gli aiuti militari all’Ucraina, sia per l’invio di navi nel mar Rosso. L’ambasciata USA ha emanato un apposito comunicato a riguardo.

La Nuland è colei che porta la “democrazia” nei paesi in cui gli USA vogliono attuare un cambiamento di regime; è lei che finanzia attività legali e illegali pur di ottenere i risultati voluti.

Proviene da una famiglia ebrea, fuggita dalla Russia intorno al 1890, durante il periodo della persecuzione degli ebrei. Forse per questo motivo ha ereditato dalla sua famiglia un profondo odio verso la Russia.

Raccomando di vedere il video di Gonzalo Lira, è un po’ lungo, ma spiega molte cose che i mezzi di comunicazione non ci hanno raccontato.

Gonzalo Lira è un giornalista di cittadinanza americana, che, avendo sposato una cittadina ucraina, si era trasferito in Ucraina. Nella sua attività di giornalista e anche di Youtuber raccontava quello che succedeva in Ucraina, con pesanti apprezzamenti e critiche nei confronti della Nuland, del presidente Biden e di Zelensky.

Proprio per queste sue dichiarazioni è stato arrestato con l’accusa di giustificare l’invasione russa e di diffondere calunnie sul governo ucraino.

È morto in carcere il 12 gennaio 2024 per una polmonite non curata, ma la sua morte non ha fatto nessuno scalpore, è passata inosservata.

Trattamento diverso è stato adottato per il dissidente russo Navalny, finanziato dai servizi segreti occidentali per provocare disordini e proteste in Russia, morto in prigione per cause naturali. Navalny è stato fatto invece passare per un eroe e per almeno una settimana i telegiornali italiani ne hanno parlato tutti i giorni, mentre per Gonzalo Lira, responsabile solo di un reato d’opinione e lasciato morire in carcere, nemmeno un accenno, anche se era un cittadino americano.

Nuland e la crisi in Grecia

Sono venuto a conoscenza di Victoria Nuland circa tre anni fa, vedendo un video del giornalista d’inchiesta Franco Fracassi, che parlava della crisi greca e raccontava di un intervento risolutivo di Victoria Nuland.

È noto che nel 2009 la Grecia aveva dichiarato di aver falsificato i conti per entrare in Europa e per questo motivo non riusciva più a finanziarsi. Nel 2010, intervennero l’Europa e il Fondo Monetario Internazionale con un primo prestito di 110 miliardi di euro, a cui seguì un ulteriore prestito nel 2011 di 130 miliardi, prestiti erogati a condizione che la Grecia imponesse rigorose misure di austerità che portarono il paese alla disperazione e alla povertà.

Per il malcontento popolare, nel frattempo cambiò il quadro politico e alle elezione del 2015 vinse la sinistra SYRIZA ed il suo leader Alexis Tsipras diventò Primo Ministro.

Tsipras cercò di negoziare con l’Europa sulla ristrutturazione del debito, e alla fine si sottrasse alla restituzione del prestito del Fondo Monetario Internazionale. La situazione precipitò e l’Unione Europea propose un nuovo piano di finanziamento, ancora con pesanti condizioni. Tsipras indisse un referendum popolare per lasciare decidere alla popolazione se accettare o meno il piano europeo.  

A questo punto la situazione politica divenne molto critica perché USA ed Europa temettero una uscita della Grecia dall’Europa e un possibile avvicinamento della Grecia alla Russia con cui Tsipras aveva buoni rapporti.

Dopo aver saputo, da un comunicato del governo greco, che Tsipras aveva accettato un invito della Merkel e poi, l’8 aprile si sarebbe recato a Mosca per parlare con Putin, quasi inosservata, il 17 marzo Victoria Nuland arrivò ad Atene per consegnare un ultimatum a Tsipras.

Incontro tra Nuland e Tsipras

Il referendum popolare di fine giugno 2015 bocciò con il 61% di NO la proposta dell’Unione Europea,  ma, evidentemente la Nuland era stata molto convincente, perché Tsipras di fronte all’’alternativa posta dall’Europa di accettare le condizioni proposte o uscire dall’Unione Europea, accettò il piano proposto, andando contro il referendum popolare.

Come ha fatto la Nuland ad essere così convincente? Il giornalista Franco Fracassi racconta di come lei abbia minacciato Tsipras di poter far scoppiare una guerra civile, ma c’è anche un’altra fonte che dice che abbia mostrato a Tsipras una foto di Aldo Moro.

In altre parole, pur di imporre le scelte fatte dagli Stati Uniti la Nuland ha usato qualsiasi mezzo pur di ottenere i risultati voluti, dal finanziamento, alla corruzione fino anche alla minaccia. 

Il Marito – Robert Kagan

Il marito di Victoria Nuland, Robert Kagan, è un ebreo di origine lituana ed è noto per essere un acceso guerrafondaio. Kagan sostiene le scelte interventiste americane ed è fautore di una politica estera aggressiva degli Stati Uniti. In tal senso è in piena comunione di idee con sua moglie Victoria.

Kagan è “cofondatore del “Project for the New American Century” (PNAC), un think thank nato nel 1997, che aveva l’obiettivo di promuovere la “Leadership Americana” nel mondo anche attraverso l’uso delle armi, incluse le armi biologiche. Il PNAC venne chiuso nel 2006 e rimpiazzato da un altro think thank chiamato “Foreign Policy Initiative”. Ovviamente Kagan è anche membro del CFR (Council on Foreign Relations), altro potente think thank partecipato dai potenti della terra, quelli che muovono le fila.

Il progetto PNAC fu uno dei sostenitori degli interventi armati degli USA che hanno sconvolto il medio oriente con guerre in Afghanistan, Iraq, Siria, ecc. Il PNAC è stato uno dei primi a reclamare un cambio di regime in Iraq.

Ovviamente questa politica interventista ha portato al riarmo degli Stati Uniti, che nel corso degli anni hanno potenziato il proprio esercito, le proprie basi militari nel mondo, aumentato la spesa militare fino a stanziare per il 2024 ben 886 miliardi di dollari.

Si potrebbe dire che gli USA hanno bisogno delle guerre per mantenere buona parte del PIL, derivante dalla produzione di armi vendute a tutti gli alleati ed in particolare ai paesi della NATO.  Lo sostiene la stessa Nuland, che in un video dice che buona parte delle spese militari tornano negli Stati Uniti attraverso la vendita di armi e creando posti di lavoro ben remunerati.

Varie dichiarazioni di Victoria Nuland

Negli USA l’industria bellica è fiorente ed è chiamata Complesso Militare Industriale (Military Industrial Comlex – MIC)  ed è formata da numerose aziende, tra cui grandi colossi come : General DynamicsNorthrop Grumman, Raytheon, Lockheed Martin e tante altre, i cui profitti crescono in proporzione al bellicismo della politica estera degli Stati Uniti. Queste aziende sono molto potenti ed ovviamente attuano una politica di lobbing affinché possano continuare a produrre e vendere armi.  Un mondo senza guerre provocherebbe il collasso del Complesso Militare Industriale ed un enorme numero di disoccupati.

Nuland e NATO

Nel suo secondo mandato, il presidente George W. Bush ha premiato la Nuland per la sua belligeranza e l’ha nominata ambasciatrice presso la NATO tra il 2005 e il 2008, durante questo periodo è stata coinvolta nell’organizzazione del sostegno internazionale all’occupazione statunitense dell’Afghanistan.

Sia come ambasciatrice presso la NATO, che in altre posizioni ha sempre portato avanti politiche aggressive degli Stati Uniti, supportata da suo marito Robert Kagan a dalle sue organizzazioni. Durante i sui 35 anni di attività nella politica estera USA la Nuland e suo marito hanno di certo approvato e sponsorizzato le guerre nel Kosovo, in Afghanistan, in Iraq, in Siria, in Libia, ma la sua creatura preferita è stata l’Ucraina.

Nuland e l’Ucraina

Da molti anni l’Ucraina è considerata dagli USA come terra di conquista. Già nel 2004 le elezioni furono invalidate per presunti brogli elettorali. L’opposizione al nuovo governo scese in piazza sostenuta dalla ONG PORA, finanziata da George Soros, finché la Corte Suprema non invalidò le elezioni, che furono ripetute con risultati opposti. Questa fu la prima rivoluzione ucraina che prese il nome di rivoluzione arancione e provocò un cambio di regime voluto dagli USA.

Nel 2013 Barack Obama nominò Victoria Nuland Assistente Segretario di Stato per gli Affari Europei ed Eurasiatici, posizione in cui ha iniziato ad operare in Ucraina, sostenendo attivamente le proteste dei gruppi nazionalisti e neonazisti contro il governo democraticamente eletto di Viktor Yanukovych, allora presidente dell’Ucraina, contrario all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea e nella NATO.

Nuland ha non solo sponsorizzato il “golpe morbido” (che è culminato in numerosi episodi sanguinosi) ma, superando i suoi poteri, ha partecipato personalmente alle manifestazioni inscenate dall’estrema destra in piazza Maidan, a Kiev alla fine di dicembre 2013, che alla fine hanno portato alla creazione di un governo filo-occidentale.

Nonostante le assicurazioni di Washington che i problemi del paese europeo avrebbero dovuto essere risolti dagli ucraini, Nuland e Geoffrey Pyatt, l’ambasciatore americano in Ucraina, si sono arrogato il compito formare il nuovo governo, come riportato da questo articolo del Sole 24 Ore.

Fu durante le discussioni per la formazione del nuovo governo che all’obiezione dell’ambasciatore USA, Geoffrey Pyatt, che sarebbe stato opportuno consultare l’Unione Europea, la Nuland rispose con la famosa frase “Fuck Europe” traducibile in “che l’Europa vada a fanculo”.

Per il cambio di regime di Piazza Maidan, la Nuland , già nel 2013, dichiarò al Congresso USA di aver stanziato bene 5 miliardi di dollari di denaro pubblico per finanziare il  “golpe morbido”.

Di fatto la Nuland, dal 2014 si può considerare il vero leader politico dell’Ucraina. Il cambio di regime aprì la strada alla corruzione, alla speculazione delle aziende americane nel settore dell’energia e nell’introduzione di numerosi bio-laborati che eseguivano sperimentazioni vietate negli Stati Uniti.

È nota la presenza del figlio del presidente Biden, Hunter Biden, nel consiglio di amministrazione di Burisma, compagnia del gas ucraina. Il figlio di Biden è ora sotto inchiesta per i suoi affari opachi in Ucraina con vari capi di imputazione.

Dal 2014 in poi l’opera della Nuland è stata incessante nel finanziare e potenziare l’esercito ucraino, che attaccava le popolazioni russofone del Donbass e che avevano manifestato l’intenzione di rendersi indipendenti.  Da 2014 al 2022 si stima che gli attacchi alle popolazioni del Donbass abbiano causato circa 14.000 morti.

L’intento della Nuland era di provocare la reazione della Russia, costringendola ad affrontare uno sforzo finanziario per potenziare il proprio esercito. L’obiettivo era di fiaccare la Russia finanziariamente, dato che era già stata colpita da sanzioni per l’annessione della Crimea.

A fine 2014 furono firmati gli accordi di Minsk tra Russia ed Ucraina, che avrebbero dovuto mettere fine agli attacchi alle popolazioni del Donbass, ma tali accordi non sono mai stati rispettati, con la tacita approvazione della Nuland e dei paesi europei.

Gasdotto Northstream2

Altra dimostrazione che alla Nuland importa ben poco degli interessi europei è stata la dichiarazione sul gasdotto Northstream2, la principale fonte di approvvigionamento di gas per l’Europa.

Il 27 gennaio 2022, prima dell’intervento armato della Russia la Nuland dichiarò pubblicamente che se la Russia avesse invaso l’Ucraina, in un modo o nell’altro, il Nord Stream 2 non sarebbe andato avanti.

Il 7 febbraio 2022 anche il presidente Biden ribadì che se la Russia avesse attaccato l’Ucraina il Nord Stream 2 non sarebbe più esistito.

Va detto che gli Stati Uniti hanno sempre agito in modo che l’Europa non avesse una propria indipendenza energetica, impedendo con interventi politici perfino la costruzione di gasdotti, come successo per il Southstream.

Lo stesso Northstream2 fu boicottato e gli USA misero perfino sanzioni contro le aziende che partecipavano alla sua costruzione. Anche se terminato nel 2021, la Germania, su pressioni USA, non ha mai dato l’autorizzazione a farlo entrare in funzione.   

All’inizio della guerra in Ucraina furono adottate pesante sanzioni contro la Russia tra cui anche rinunciare al gas a buon mercato proveniente dalla Russia. Ciò ha provocato un aumento del costo dell’energia che ha ovviamente causato una inevitabile contrazione delle attività industriali, soprattutto in Germania.

Nel timore che le industrie tedesche facessero pressione sul governo per aprire il Northstream2, “qualcuno” ha pensato bene, a novembre del 2022, di sabotarlo mettendolo fuori uso, e danneggiando anche il Northstream1.

Una apposita commissione di inchiesta istituita dalla Svezia ha impedito che Germania e Russia partecipassero alle indagini e, dopo quasi due anni, a febbraio 2024, ha chiuso indagini dichiarando che non è nella loro giurisdizione geografica.

È evidente che non c’è mai stata nessuna volontà di scoprire il colpevole del sabotaggio, ma tutti gli indizi portano agli Stati Uniti, almeno come mandante.

La cosa sorprendente è che nessun governo e nessun mezzo di comunicazione ha messo in evidenza che questo attentato oltre a danneggiare la Russia provoca un danno ancora più grande all’Europa, che a causa dell’aumentato costo dell’energia non è più in grado di essere competitiva con i prodotti americani ed asiatici.

Rinunciare al gas russo significa avviare un processo di deindustrializzazione dell’Europa, di cui stiamo già cominciando a vederne le conseguenze.

Tutto ciò è in linea con la strategia geo-politica degli Stati Uniti e a quanto pare i governi europei sono succubi di tale strategia e la accettano pur sapendo di esserne danneggiati.

Guerra Asimmetrica – Dimissioni

In una recente dichiarazione la Nuland ha dichiarato che Putin avrà brutte sorprese sul campo di battaglia grazie anche ad una “guerra asimmetrica“.

Guerra asimmetrica significa che non ci si confronta sul campo di battaglia in uno scontro frontale, ma si fa ricorso a sistemi alternativi come attentati, atti terroristici, attacchi ad obiettivi civili, in modo da incutere danni e terrore, colpendo soggetti indifesi.

Il fatto che la Nuland potesse destinare gli ingenti fondi che USA ed Europa mettono a disposizione dell’Ucraina per attuare una guerra asimmetrica ha probabilmente fatto scattare un campanello d’allarme.

Si stava superando una soglia molto pericolosa che da una parte avrebbe inasprito la violenza della guerra da entrambe le parti, ma avrebbe anche danneggiato la credibilità degli USA, già compromessa dal sabotaggio al Northstream2.

È questo probabilmente il motivo per cui la Nuland ha dato le sue dimissioni. Probabilmente è stata obbligata a dimettersi, tanto che non è stata lei ad annunciare le dimissioni, ma il suo capo Antony Blinken. Sarà sostituita da John Bass, ex ambasciatore in Afghanistan che ha supervisionato il ritiro degli Stati Uniti dal Paese. Anche questo potrebbe essere un segnale di disimpegno degli Stati Uniti.

È probabile che queste decisioni, come anche il blocco dei finanziamenti verso l’Ucraina siano dettati dalle imminenti elezioni americane, dove la maggior parte della popolazione è contraria a finanziare questa guerra.

Il destino dell’Ucraina

Comunque vadano le cose il destino dell’Ucraina è profondamente segnato. Zelensky, dando seguito alle pressioni degli Stati Uniti ha distrutto il suo paese, ha provocato centinaia di migliaia di morti, compromesso l’economia del paese.

L’Ucraina sarà indebitata fino al collo per gli anni a venire e non sarà in grado di ripagare i suoi debiti. Tutti i finanziamenti che riceve sono solo in parte a fondo perduto. Inoltre, a fine guerra dovrà in qualche modo ricostruire le infrastrutture distrutte ed anche per questo dovrà ottenere ulteriori finanziamenti.

Tutto ciò a fronte di una popolazione e di una forza lavoro ridotta di centinaia di migliaia di persone morte in guerra, e milioni di persone rifugiate all’estero. L’Ucrina sarà compressa tra una riduzione del PIL ed un amento del debito.

L’Ucraina sarà costretta a cedere tutte le sue risorse naturali per far fronte ai suoi debiti e ciò ridurrà ancora di più il paese alla povertà. Il paese non sarà nemmeno in grado di rispettare i parametri necessari per essere ammessa nell’Unione Europea.

Una soluzione ci sarebbe – chiedere di essere annessa alla Russia !

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